mercoledì 6 marzo 2013

Verso il Pride: Vecchie storie...


Il concetto di "Pride vecchio" (usato di recente in un articolo de La Repubblica di Palermo) ci fa un po' ridere. Le stesse motivazioni usate da chi firma l'articolo sono affrontate (da un personaggio gay) nel film Stonewall del 1995, che narra proprio la nascita del movimento LGBT e le origini delle sue caratteristiche di manifestazione festiva che raduna colori diversi, orientamenti diversi ed esuberanze liberate da condizionamenti. Continuare a supporre che ai colori dovrebbe sostituirsi la "sobrietà" di giacche e tailleur non è guardare al futuro, semmai tutto il contrario. La paura delle verità e delle spontaneità, identificate come soli spunti di scherno, è una palla al piede che pesa una tonnellata. E' come dire che il Natale rischia di essere vecchio se si continua a festeggiare il bambinello nella mangiatoia. La sostanza storica (e il ricordo degli eventi) non sono bruscolini, ma parte integrante di ogni celebrazione, politica, sociale o religiosa che sia. La litania sulla sobrietà accompagna il Pride sin dalla sua nascita come un irriducibile tormentone. Per non parlare del fatto che non esiste una "regia" del Pride (e guai se esistesse) che stabilisca il look dei partecipanti. Quindi se proprio vogliamo parlare di aria fritta e di cose datate... 


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